Rapito dalla bellezza di Napoli, decide di stabilirvisi e in un negozio di fronte la Galleria Umberto I, in via Toledo 243, inaugura nel giorno del Giovedì Santo la sua attività di orologiaio.
La data prescelta porta bene e l'attività riscuote immediato successo in tutta la città. Il primo cliente è il proprietario del caffè Gambrinus che acquista un elegante orologio da taschino.
Tutto procede bene fino alla prima guerra mondiale quando il governo italiano requisisce il negozio che Theo riesce a riscattare solo al termine degli scontri bellici.
Peggiori le conseguenze della seconda guerra mondiale. Theo è costretto a fuggire con la famiglia in Germania ma alla fine, dopo una serie di rocamboleschi eventi, ottiene il permesso di rientrare nella sua amata Napoli e nel 1953 apre un nuovo negozio in Piazza Municipio, 21 (anch'esso inaugurato il Giovedì Santo).
Oggi l'elegante Maison Brinkmann è gestita con passione e impegno dai nipoti Adriana, Erika e Federico e propone un'ampia gamma di orologi e esclusivi gioielli Brinkmann e di altri rinomati marchi.
Gli orologi delle funicolari di Napoli furono commissionati all'orologeria Brinkmann di Napoli.
Tutti gli esemplari esistenti sono ancora gli originali, tranne quelli della funicolare di Chiaia che sono stati ricommissionati alla stessa orologeria al momento del ripristino delle stazioni nel 2003.